I
giochi
Da: Marcellina ...
ricordi, sensazioni, tradizioni di Anonimo Burino riportiamo
Come non c’erano soldi per andare a cinema non ce n’erano neppure per
altri giochi , ma non credo che mi siano mancati tanto, anche perché non avevo
occasione di incontrare ed invidiare gente che poteva permetterseli.
Il ricordo di Pitrucciu porta al ricordo della piazza ( diversa nell’aspetto da
quella odierna poiché non aveva ancora il rivestimento di asfalto ed era
assente il monumento ai caduti della II guerra) e di quella campanella che lui
ostinatamente suonava per invitarci ad entrare in prigione ... finché
spazientito prendeva una frasca e ci inseguiva fingendo di frustarci o frustando
i più restii . Non ricordo bene se effettivamente lo facesse con qualcuno . Ma non ricordo nemmeno che qualcuno si sia mai lamentato per
questo.
Noi stavamo giocando partite accanite a Libbera, la mia
preferita, a
Guerra francese o a Ecchimeeee !! .
Io
preferivo giocare a Libbera perché non richiedeva forza ma agilità e velocità
( per chi non l’avesse capito ero Franchittu
, un peso leggero ). Il gioco si svolgeva fra due squadre di numero imprecisato
purché uguale di componenti.
Schema
di "Libera
"

Praticamente una squadra mette un giocatore nella posizione di partenza e questo
che rappresenta la Bandiera deve arrivare a toccare la Boa ( in genere un albero
della piazza, il nostro era quello che attualmente è vicino alla roccia con la mmella
nera ) e ritornare alla base senza farsi toccare dagli avversari.
Difficilmente ciò riusciva anzi in prima battuta era un buon risultato riuscire
a completare la sola andata senza farsi raggiungere. Quando si viene presi
ci si deve fermare in quel punto. Parte un secondo giocatore con le stesse
modalità il cui compito però e’ duplice : liberare la Bandiera toccandola e
non farsi prendere tornando alla base.
La bandiera una volta liberata deve
cercare di tornare alla base perché e’ solo questo evento che porta alla
vittoria la squadra. Si perde invece se tutti i componenti sono presi fuori base
e la bandiera non riesce a rientrare. Poi tocca alla seconda squadra tentare la
sorte lanciando la Bandiera.
-
Alla Bandieraaaa !!
Era il grido che riecheggiava in tutta la piazza mentre una torma di ragazzini
si ricorreva dovunque , saltava, scartava per non farsi prendere fuori base.
Pensate un po' se potevamo stare a dar retta alla campanella de Pitrucciu
!!
Il mio idolo e l’ “uomo” da battere in questo gioco erano C e A. de Cxxx
la Sozza , impareggiabili per velocità ed agilità . Vi lascio solo immaginare
la mia soddisfazione quando alla conta venivo scelto ed apprezzato come
elemento valido con la sua squadra. Figuratevi poi quando si misero una volta in
concorrenza per avermi in squadra lui ed un altro grande campione : Angelino F.
mio cugino acquisito. Peppe O. che non eccelleva in questo gioco si limitava a
dire :
- Io cò chi tocco tocco basta non tocco cò
Tocco ! ( c’era un ragazzo che si chiamava Tonino Tocco ).
Schema di "Guerra francese
"

Le squadre si fronteggiano uomo contro uomo sulla linea di
demarcazione e bisogna impedire ( chi e’ preso deve rimanere fermo e può
essere liberato da un compagno che non lo e’ ancora ) che qualcuno ( o il
primo che scatta e funge da bandiera ?? … non ricordo bene questo particolare
) raggiunga la meta e ritorni al suo campo prima che la propria squadra faccia
altrettanto. A differenza del gioco precedente qui le squadre possono lanciare
contemporaneamente i propri giocatori nel campo avverso. Le tattiche sono quindi
più complesse ed il gioco è molto più movimentato. Accadeva che durante
la marcatura ad uomo ( si lasciava la libertà di scappare solo ai meno veloci
in modo da poterli fare prigionieri agevolmente) qualcuno abbrancava
l’avversario di fronte ad un braccio e cercava di tirarlo dentro il proprio
campo perché così poteva toccarlo e prenderlo prigioniero. I compagni di
costui per impedirlo si attaccavano
all’altro braccio e così via fino a fare un vero e proprio tiro alla corda
ma… con le persone.
Vi lascio immaginare che mi successe quelle due o tre volte che riuscirono a
coinvolgermi a giocare... io ero tra i più esili, le mie braccia
scricchiolavano tra chi mi tirava da una parte e chi mi tirava dall’altra. Hai
voglia a gridare che ti stavano facendo male ...
Eh si ! Guerra Francese non era il mio gioco... anche se mi piaceva vedere gli
altri giocare.
Un altro gioco che ho sempre cercato di evitare era Ecchimeee...!! Penso sia
conosciuto e praticato in tutta Italia anche se con nomi diversi. Una squadra
sta sotto , nel senso letterale, poiché i suoi componenti stanno con la schiena
curva permettendo a tutti i componenti dell’altra squadra di montar loro in
groppa. Questi ultimi perdono se non riescono a salire tutti o se
uno di loro mette un piede a terra . Quelli che stanno sotto perdono se cadono
sotto il peso ( se so’ scugghiati ... era il termine usato ). Erano tante le
litigate se qualcuno si era scugghiatu prima o dopo che l’altro avesse
poggiato il piede in terra.