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Teoria dei quarti: ... Si sa che i Castrum erano le fortificazioni o accampamenti che l'esercito romano era abilissimo a costruire nei suoi spostamenti. Le regole di costruzione "urbanistica" prevedevano due strade principali a croce, che si intersecavano in una piazza sulla quale era posta la tenda del Dux. Le strade dividevano il campo in "quarti" da cui i "quartieri" delle città ( infatti molte città italiane e non hanno avuto origine da accampamenti romani trasmessi all'uso civile). Nella descrizione del Castrum Marcellini e nella ricostruzione storica non ci sono documenti di una sua diretta derivazione da qualche "castrum" dell'esercito Romano. Ritroviamo però che la proprietà-territorio è diviso in quarti . Ipotizzando che i confini di detti quarti siano rimasti ( catasto di S.Polo 1778 ) pressoché invariati e che essi fossero collegati in qualche modo all'insediamento umano, dovremmo avere al loro incrocio la localizzazione esatta del Castrum Marcellini ????? Sarebbe bello poi poter traslare questa divisione fino a centrarla alla piazza attuale per ridare ai nostri "quartieri" i loro nomi storici....
Già immagino rievocazioni storiche e magari qualche gara dei quartieri.... Note ( NDR ) nella lettura degli appunti gi Genesio Ricci Il libro così come è fu assemblato qualche anno fa da M. Giagnori ( attuale parroco di SMM Dominici ), su appunti, che non sono stati volutamente modificarli. Nella sua lettura mi hanno colpito :
Di mulini per macinare il grano io ne ricordo uno ( dentro Marcellina, quello di Cecchi ). Qualcuno dei miei coetanei mi parla di un altro mulino alle ... molette ( Bivio per Roma-Palombara in territorio di S.Polo ) . Genesio Ricci invece dice che .....finalmente anche i Marcellinesi potevano Macinare il grano senza peregrinare a Tivoli (pg 141) in quanto potevano usufruire di ben 6 mulini...??? Per quanto attiene i famigerati usi civici , vuoi vedere che scavando... scavando... nei contorti meandri del diritto, io, quale cittadino di MARCELLINA ho ancora inalterato il diritto di "...legnare, pascere e ghiandare" che avevano i miei nonni sul tuo terreno ? SI, SI ! hai capito bene.... proprio su quel tuo pezzo di terra...! DEBBO INFORMARMI MEGLIO. Riportiamo il discorso di commemorazione dell'eccidio della Fonte Paoloni così come è stato scritto e pronunciato all'epoca dal relatore. Potrete notare sensazioni e sentimenti che suoneranno un pò stridenti per la nostra sensibilità attuale (noi cittadini dell'europa unita e di una società globalizzata) ma vi si sente ancora tutta la forza e lo sdegno dell'umanità ferita dei nostri concittadini.
IL BIPOLARISMO E' STATO INVENTATO A MARCELLINA??? E' una tesi che si è dibattuta tra un bicchiere di birra e l'altro in un caldo pomeriggio estivo. Alla fine si è concluso che se c'è un paese candidato a poter rivendicare la paternità del bipolarismo questo può essere solo Marcellina. Dove altrimenti potresti trovare un paese con 5000 anime che riesce a dar vita in maniera così democraticamente bilanciata a :
DIALETTO Il nostro dialetto è caratterizzato dalla massiccia presenza delle u finali di parola. Sono i termini della 2a e 4a declinazione latina. Sarà bene ricordarlo quando qualcuno volesse snobbare il nostro modo di parlare. Da più di 3000 anni, in questo territorio, su queste colline e montagne affacciate su Roma, si parla nello stesso modo e forse con gli stessi accenti. E giacché ci siamo , potremmo anche puntualizzare qualcos'altro. Su quali documenti storici si afferma che la lingua latina ( imposta al mondo con la spada degli eserciti e con la civiltà romana) sia stata esportata a Marcellina ?... Non ne esistono? Sulla base degli stessi documenti dunque, noi possiamo fermamente ritenere che sia nato prima il modo di parlare Marcellinaro. Questo poi è stato trasferito a quei quattro pastori un pò ritardati che muffivano le loro ossa ed i loro cervelli nelle capanne intorno al Tevere. Poi l'opera di civilizzazione di quelle sponde fu completata con l'avvento degli Etruschi e con il ratto delle Sabine . |
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