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Storia 
(aggiornato il 25/07/2010)

Date importanti Abbazia... foto L'eccidio Casati e soprannomi

Nel territorio di Marcellina sono presenti numerose testimonianze archeologiche, ma i vari ruderi sono in condizioni tali da offrire elementi per una identificazione solo approssimativa delle costruzioni e dei manufatti. Tra i resti di epoca romana da segnalare un grande complesso di ville a terrazze.
    Verso il 1.000 si verificò il cosiddetto fenomeno dell'incastellamento che provocò una radicale trasformazione socioeconomica . Sorsero numerosi "castra" sulle alture; le varie fondazioni castrali devono essere ricondotte a due principali caratteri: quello laico e quello ecclesiastico, circostanza questa che portò contrasti tra i 2 poteri.

Le muraccia (Castrum Montis Viridis)

    Tra i castra ricordiamo il Castrum Marcellini ("Castelluccio") oggi quasi completamente distrutto (località Monteverde), il Castrum di Torrita (ruderi 2 km. S-O), il Castrum Monti Viridis ed il Castrum Saracinischi ( "Castellaccio" ) per non ricordare altri innumerevoli insediamenti nei territori limitrofi.

E' proprio dell'undicesimo secolo la prima fase decorativa del monastero di S. Maria in Monte Dominico che, sorto su antiche strutture di una villa romana dei primi secoli d.C., raggiunse il suo massimo potere nel secolo XII, quando appunto con la Bolla Pontificia di Anastasio IV del 1153,gli vengono confermati un complesso di beni e di dipendenze, costituito da un patrimonio fondiario e da 14 chiese dislocate lungo un tracciato che da Marcellina saliva a S. Polo dei Cavalieri e proseguiva sul versante meridionale del massiccio dei Lucretili fino al Poggio dei Ronci.

Turrita

La posizione geografica di Marcellina le attribuiva un particolare valore strategico sulle strade che da Montecelio e Palombara si diramavano in direzione di Tivoli e S. Polo.

Sulle pareti della Chiesa di S. Maria sono conservati affreschi attribuibili a due diverse fasi decorative: la prima corrispondente agli strombi delle finestrelle risale al secolo XI, la seconda attribuibile alla corrente antica bizantina della scuola romana è databile alla prima metà del XIII secolo.

Sopra l'altare fa spicco una icona della Madonna con Bambino da alcuni ritenuta di stile prettamente romano e non bizantino. Ricorda per gli ornamenti della tunica e per gli altri elementi la Madonna di Teodato a S. Maria Antiqua, la Madonna dei Mosaici di Giovanni VII ora S.Marco di Firenze e la Madonna di S. Maria in Trastevere, da alcuni ritenuta di un secolo più tarda.

Il campanile romanico in laterizi è diviso da architravi con bifore e trifore in ordini sovrapposti, separati da una cornice di mattoni ricorrenti sulle quattro facce, disposti a dente di sega.

Marcellina probabilmente ha derivato il suo nome dal Castrum Marcellini, possedimento di un tal Gregorio de Marcellinnis.

Secondo la tradizione il Castrum Marcellinis fu distrutto dalle milizie dei monaci di S.Paolo fuori le mura che vennero a contesa con i de Marcellinis.

CampanileS.M. Monte Dominici

Questo fatto è reputato generalmente importante in quanto potrebbe aver determinato lo spostamento di un grosso numero di persone dall'antico Castrum alle adiacenze del monastero di S. Maria e costituire così il primo nucleo di persone che formarono il nucleo attuale di Marcellina o contribuire al suo infoltimento.

Questa comunità continuò a risiedervi ininterrottamente come nucleo indipendente fino al 1558.

Da qui certo sta il fatto che il dominio feudale sul territorio del castello distrutto tornò agli antichi signori. I Marcellini tennero il loro dominio fino al secolo XV . Il feudo fu poi ceduto agli Orsini, proprietari di molti territori circostanti, quando i monaci di S.Paolo misero sotto la protezione di questa famiglia la Chiesa di S.Maria. Il fatto diviene esecutivo nel 1429 con la cessione da parte dei monaci di ogni loro diritto su questi feudi grandi.

        Nel 1558 fu la volta della famiglia del Cardinale Cesi; sotto di essa Marcellina cessò di essere un nucleo indipendente e venne a trovarsi in secondo ordine rispetto a S.Polo; mantenne però l'integrità del suo territorio divisa nei quattro Quarti di Corso (Canale), Monteverde, Caolini e Turrita.
Da ultimo tutta la vasta area passò ai Principi Borghese; questi però non esercitarono mai una vera giurisdizione; i tempi erano ormai cambiati: dal 1700 nuove norme dovevano regolare l'amministrazione ed il governo dei piccoli comuni degli Stati pontifici; nel 1816 Pio VII avrebbe abolito la giurisdizione e gli statuti locali; i Borghese non esercitarono i diritti dei privati proprietari di terre.

Nel 1827 Marcellina fu iscritta come frazione di S.Polo dei Cavalieri e insieme a questo centro passò a far parte del "Governo" di Tivoli, quando venne creata la Nuova Comarca di Roma con i suoi 12 "Governi". Solo il 15 luglio 1909 il paese ritroverà la sua piena indipendenza con l'erezione in Comune autonomo: da allora esso avrà come stemma quello stesso che era stato lo stemma della famiglia dei Marcellini, il quale resta a segnare il legame dell'attuale Marcellina con il suo passato e la sua storia.

Aggiornamento f. bruccoleri    Grafica  P. CerquattI

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