|
|
Geologia e Carsismo A. Peccerillo: La caratteristica dei rilievi di questi monti, che si trovano nei comuni di Palombara Marcellina e S. Polo dei Cavalieri, è la presenza di un discreto numero di faglie, riscontrabili anche sulle carte geologiche della zona. Le cavità individuate, hanno perciò questa natura, e sono impostate su frattura, con presenza di blocchi di frana mobili, che generalmente fermano gli esploratori. La grotta più importante è chiamata Hale Boop, profonda 72 metri e lunga circa 200. Dal web della comunità montana.... La formazione del complesso
geologico affiorante sui M. Lucretili inizia circa
200 milioni di anni fa (Triassico e Giurassico) quando in un mare poco
profondo si sono accumulati depositi di calcare quasi puro (Calcare Massiccio)
e ricco di resti fossili di vita animale. Secondaria
(Cretacico) e per tutta la prima metà dell' Era Terziaria, sono
stati ricoperti da sedimenti più ricchi di silice e con resti di invertebrati
(foramiferi, ammoniti, ecc.) che consentono di metterli in correlazione
alla serie sedimentaria dell' Appennino Umbro e Marchigiano. Circa
10 milioni di anni fa, nel Miocene superiore, forze orgogenetiche hanno
sollevato dal Mar Tirreno e rovesciato verso oriente sui sedimenti
più recenti quegli ammassi calcarei che nel M. Gennaro e nel M.
Morra costituiscono un elemento tipico del paesaggio romano. La morfologia,
condizionata dalla natura del substrato, si presenta ad occidente
con rilievi più aspri e con diffusi fenomeni di carsismo come campi
carreggiati, doline, cavità (es. la Buca del Diavolo sul Colle di Mezzo
con fuoriuscita di correnti aeree) e notevoli esempi di piani carsici
(Pratone, Campitello, Prato Favale ecc.). LA PERICOLOSITÀ DA SINKHOLE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROMA: IL CASO DI MARCELLINA. Alessio Argentieri *, Giuseppe Capelli °, Sandro Loretelli *, Roberto
Salvati °, Pierluigi Vecchia * I sinkholes sinora individuati nell'ambito del nostro territorio nazionale, situati soltanto in corrispondenza delle aree peri-tirreniche dell'Italia centrale, presentano caratteristiche di unicità rispetto a quanto noto fino a poco tempo fa su genesi e localizzazione dei fenomeni di sprofondamento catastrofico. Un contributo alla comprensione di tali meccanismi può essere fornito dall'analisi di un caso di recente formazione, verificatosi nel territorio della Provincia di Roma, la cui evoluzione è tuttora sotto osservazione. Nella notte tra il 24 e il 25 gennaio 2001, nella piana di Pozzo Grande (Marcellina, Roma) si è aperta, probabilmente senza alcun preavviso, una voragine subcircolare (sinkhole), di circa 40 m di diametro e 15 m di profondità. Il dissesto ha interessato marginalmente diverse infrastrutture di importanza primaria, tra le quali un gasdotto ed un elettrodotto. Il territorio di Marcellina è situato lungo la fascia pedemontana dei Monti Lucretili, costituiti da successioni carbonatiche meso-cenozoiche in facies sabina e bordati ad W da un sistema di faglie distensive ad andamento NNW-SSE. La piana di Pozzo Grande, una depressione della superficie inferiore a 1 Km2 colmata da depositi continentali e vulcaniti, si colloca nel tratto in cui il sistema bordiero viene dislocato da un sistema di faglie ad andamento antiappenninico. Tale settore della "campagna romana" si colloca, nell'ambito del margine tirrenico dell'Appennino centrale, in un contesto geologico peculiare: nella zona compresa tra il Monte Soratte, i Monti Cornicolani ed i Monti Lucretili-Tiburtini si realizza infatti la concomitanza di diversi fattori (presenza di alti strutturali delle unità carbonatiche; dinamica regionale dell'idrologia sotterranea; sviluppo del carsismo ipogeo; manifestazioni idrotermali; vulcanismo pleistocenico; attività tettonica quaternaria; ecc.), la cui interazione ha probabilmente controllato la genesi e la localizzazione dei diversi sinkholes esistenti. Il "Sinkhole di Marcellina" si inserisce quindi in un quadro fenomenologico particolare, quale quello rappresentato dai fenomeni di sprofondamento catastrofico in aree di discarica delle acque sotterranee. Oltre alle caratteristiche idrogeologiche, ulteriori complessità nella definizione dell'assetto geologico di insieme sono rappresentate da: un rilevante spessore della copertura plio-quaternaria al di sopra del bedrock carbonatico, la presenza di elementi tettonici attivi o la prossimità ad aree sismogenetiche; la circolazione di gas e fluidi mineralizzati profondi. In questo lavoro vengono trattati gli aspetti geologici e idrogeologici dell'area di Marcellina, funzionali alla caratterizzazione dell'area come sinkhole prone, nonchè alcuni aspetti paleogeografici che potrebbero giustificare le evidenze che stanno emergendo dalla campagna di studio multidisciplinare in atto.
|
|
|